Meno noto del codice Morse, il codice Baudot fu inventato nel 1870 dal francese Emile Baudot e venne usato ampiamente nei decenni successivi per le comunicazioni telegrafiche e soprattutto per le telescriventi.
Si tratta di un codice di 32 caratteri che in qualche modo precorre gli attuali codici informatici come il codice ASCII. Ogni carattere è infatti codificato con 5 bit (o cifre binarie 0, 1), con un totale di 25 = 32 caratteri possibili; in effetti questo numero viene ad essere quasi raddoppiato con un trucco simile a quello usato dalle tastiere: ogni combinazione di bit può infatti avere due significati, il primo come lettera dell'alfabeto, il secondo come cifra o carattere speciale. Per passare da una serie all'altra vengono usati due caratteri speciali il 27 per passare da lettera a cifra, il 31 per passare da cifra a lettera.
Come si vede nella tabella a lato oltre a lettere e cifra compaiono nel codice Baudot anche alcuni codici di controllo, come {cr} che sta per carriage return [ritorno carrello] o {lf} = line feed [avanzamento linea].
Diversi cifrari nati tra le due guerre mondiali furono esplicitamente progettati in funzione del codice Baudot; così fu per il cifrario Vernam e per le macchine cifranti che realizzavano uno pseudo-Vernam come la tedesca macchina Lorenz.