Crittografia e Privacy
La crittografia è stata per secoli usata da militari e diplomatici per le loro comunicazioni; 
l'avvento di mezzi di comunicazione quali la radio, il telefono e ora internet che sono facilmente 
intercettabili ha dato alla crittografia una nuova dimensione; oggi non sono solo i militari a 
preoccuparsi della sicurezza, ma ogni cittadino nel momento in cui usa il bancomat o il telefono o 
fa acquisti o transazioni su Internet deve avere garantita la riservatezza della comunicazione. E 
questo avviene proprio con metodi crittografici.
La crittografia è quindi divenuta il mezzo principale per garantire la privacy del cittadino nel 
mondo delle telecomunicazioni.
La crittografia può garantire tre livelli possibili di riservatezza:
- Firma digitale: l'utente che spedisce una mail vuole garantire al destinatario che la mail 
è proprio sua (gli attuali protocolli di posta elettronica non garantiscono affatto 
l'identità del mittente). Il messaggio non è riservato e viene trasmesso in chiaro, 
solo la firma è cifrata in modo da garantire l'autenticità della firma.
 - Autenticazione: problema del tutto simile: l'utente che accede a un servizio riservato, p.es. 
home banking, è di solito richiesto di inserire un nome utente e una password; il computer che riceve la password deve essere in grado di riconoscere l'utente; è ovviamente opportuno che 
la password sia cifrata.
 - Cifratura del messaggio: questo è il livello di massima sicurezza; il messaggio viene cifrato 
completamente, non solo la firma. La soluzione ottimale è oggi quella di usare in combinazione 
i due metodi di cifratura più sicuri, 
DES e RSA.
È ancora relativamente poco diffusa l'abitudine di cifrare le e-mail, anche per le restrizioni 
imposte alla diffusione degli strumenti crittografici. Esistono peraltro software a basso costo o gratuiti 
come il famoso PGP (Pretty Good Privacy).